La potatura invernale delle vigne

La potatura invernale delle nostre vigne

Questo è un periodo cruciale per le vigne, anche se a vista sembrano spoglie e tristi, il freddo dei mesi che solitamente copre il tempo che va da Novembre a Febbraio funge da letargo delle nostre viti, e tale letargo serve proprio alla pianta da riposo prima di germogliare, passaggio, quest’ultimo, che molto spesso avviene come una sorta di magia inaspettata, proprio perchè accade senza alcun preavviso, un po’ come succede per le cose migliori, e se permettete, noi ci teniamo che i nostri vini siano migliori.

Questo periodo di attesa però, non sta a significare il totale abbandono per chi lavora i vigneti nei campi, bensì vengono periodicamente accudite e pulite proprio per preparare la loro fase di crescita successiva.
Fra questi gesti di cura c’è appunto la potatura invernale, nota anche come potataura secca, che è il primo intervento che eseguiamo poichè in questo preciso momento la pianta, a prescindere dal vino bianco o rosso per il quale verranno usati i suoi chicchi d’uva, è completamente priva delle sue verdi foglie.

Questo intervento infatti, che nella foto di copertina vedete svolto dal nostro Armando, consente di aprire la strada alla vite per ottenere il giusto equilibrio tra la superficie fogliare ed il numero di grappoli. Sarà proprio questo equilibrio di potatura che genererà la qualitatà dell’uva e, di conseguenza, anche la qualità finale dei nostri vini 3.0 e i nostri vini DOC del Piceno, bianchi e rossi.

Ora forse qualcuno si starà chiedendo: “E che succede se non viene fatta la potatura invernale della vite?
Questa “tecnica del non fare niente” (passateci per un attimo questo termine) in realtà veniva usata nelle forme di viticoltura primitiva e si pensava che fosse corretta perchè si notava una notevole crescita della pianta con una produzione altrettanto numerosa di grappoli.
E a questo punto giustamente voi direte: “Ottimo, ma allora non serve!
E invece ci si è accorti che non eseguendo la potatura, oltre alla crescita della pianta e di un maggior numero di grappoli, quest’ultimi erano in realtà piccoli, inferiormente dolci e con un equilibrio piuttosto sbilanciato.
Ecco il perchè di questo necessario lavoro certosino in questo specifico perdiodo dell’anno.

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